L’obiettivo è quello di continuare ad implementare la necessaria strumentazione per fornire alle Camere di commercio e alle Unioni regionali i mezzi per presidiare in modo innovativo la nuova competenza sancita dal provvedimento di riforma relativa alla valorizzazione dei beni culturali e alla promozione del turismo. Gli strumenti e le progettualità individuate, in continuità con quelli in corso di realizzazione, consentono al Sistema camerale, nel valorizzare il capitale turistico dei territori, di fornire ai sistemi locali d'impresa una più efficace assistenza per il loro
posizionamento competitivo.
Si tratta di linee di attività che riguardano:
1. lo sviluppo, a livello nazionale e locale, delle attività di osservazione economica in correlazione con la prosecuzione dell’investimento nello studio delle identità dei territori per promuovere il turismo e valorizzare i beni culturali, mettendo a regime la tipologia di osservazione e lo studio del settore avviato lo scorso anno, dando effettiva operatività all'Osservatorio Nazionale del Turismo del Sistema camerale. Parallelamente, vanno avviate le attività per declinare le informazioni raccolte nella mappa delle opportunità (realizzata lo scorso anno) con le caratteristiche distintive delle destinazioni turistiche, facendo emergere i fattori che ne determinano
l’identità e la loro dotazione dei servizi (beni culturali, ricettività, mobilità, tipicità territoriali,ecc.).
2. la strutturazione, a livello nazionale e locale, di percorsi di crescita per le imprese attivando tre strumenti capaci di agire quali leve di qualificazione della filiera:
2.1. disseminare le migliori pratiche aziendali (le avanguardie imprenditoriali) attraverso l’organizzazione di workshop per trasferire alle imprese le migliori pratiche su digitalizzazione, elementi di distintività d’impresa, comunicazione, commercializzazione dei prodotti turistici e organizzazione d’impresa;
2.2. fornire alle Camere di commercio e ai sistemi locali d’impresa un cruscotto di analisi sui prodotti turistici, per valutarne le potenzialità di sviluppo e i punti di debolezza in termini di organizzazione sul territorio e di rispondenza alle esigenze delladomanda;
2.3. promuovere il nuovo marchio Ospitalità Italiana, quale rating che sintetizza, a beneficio dei consumatori e delle stesse imprese della ricettività e della ristorazione, le migliori caratteristiche di qualità, identità, notorietà e promozione del territorio;
3. la realizzazione, a livello nazionale, di una prima mappa dell'accessibilità dei territori (dotazione infrastrutturale anche immateriale) e sostenibilità sociale e ambientale, in particolare legata al sovraffollamento di molte mete turistiche;
4. l’animazione, a livello nazionale, della rete dei ristoranti italiani nel mondo al fine di potenziare il ruolo di questo strumento da mettere a disposizione delle Camere, delle Regioni e delle Amministrazioni centrali per la valorizzazione del Made in Italy all’estero. Sono 2.205 i ristoranti certificati in 59 Paesi del mondo che garantiscono il rispetto degli standard dell'ospitalità, della gastronomia e delle produzioni
enogastronomiche di qualità italiane. Una rete importante, sulla quale puntare per promuovere le produzioni e i territori locali nei diversi Paesi del mondo: le presenze stimate nella rete dei ristoranti sono di circa 70 milioni di persone all’anno.